L'ENNEAGRAMMA nella figura di GESÙ ⋆ La Via dell'Enneagramma

Una delle lezioni profonde dell’Enneagramma è che l’integrazione psichica e la comprensione spirituale non sono processi separati. Senza la spiritualità la psicologia non è in grado di liberarci o condurci alle verità più profonde su noi stessi, e senza la psicologia, la spiritualità può portarci alla grandiosità, all’illusione ingannevole e al tentativo di sfuggire alla realtà. L’Enneagramma non è né psicologia arida né misticismo enigmatico, ma uno strumento di trasformazione che utilizza la chiarezza e la percezione interiore della psicologia per accedere a una spiritualità profonda e universale. Quindi, letteralmente, l’Enneagramma è “il ponte tra la psicologia e la spiritualità”.

Il nucleo di questa psicologia sacra è che il nostro tipo di base rivela i meccanismi psicologici con cui dimentichiamo la nostra vera natura, la nostra essenza divina, ci rivela il modo in cui ci abbandoniamo. La personalità utilizza le capacità del temperamento innato per sviluppare le difese e le compensazioni rispetto ai danni subiti durante l’infanzia. Per sopravvivere alle difficoltà, quali che siano, che incontriamo in quella fase della vita, senza renderci conto ci specializziamo in un repertorio limitato di strategie, immagini proprie e comportamenti che ci permettono di andare avanti e sopravvivere nell’ambiente quei primi anni. Ognuno, quindi, è diventato “esperto” in un particolare tipo di aggiustamento che, se usato in eccesso, diventa anche il nucleo dell’aspetto disfunzionale della nostra personalità.

Man mano che le difese e le strategie della nostra personalità si vanno strutturando, ci disconnettono dalla nostra esperienza diretta di noi stessi, della nostra essenza. Allora, la personalità diventa la fonte dell’identità, piuttosto che il contatto con il nostro essere. Il nostro senso di noi stessi si basa sempre più sulle immagini interne, i ricordi e i comportamenti appresi e non sull’espressione spontanea della nostra natura. Questa disconnessione con la nostra essenza produce una profonda ansia, che si manifesta sotto forma di una delle nove passioni.

Tratto da The Wisdom of the Enneagram di Russ Hudson e Don Riso

Tutte le antiche tradizioni spirituali riferiscono di una “caduta dal Paradiso“, un evento catastrofico che ci allontana dalla fonte del vero Amore e ci precipita in quella dolorosa condizione umana nella quale ogni giorno dobbiamo affrontare la sfida del vivere.

O si tratta, piuttosto, di un sopravvivere?

Se cadere dal Paradiso significa perdere il contatto con la nostra natura essenziale, con quella sacra Scintilla Divina a cui “immagine e somiglianza siamo fatti”, allora, forse, dobbiamo distinguere decisamente tra vivere e sopravvivere, e tra una piena e una parziale e limitata espressione di noi stessi; in sintesi, tra Essenza e personalità.

Essendo l’Essenza la nostra Vera Natura, nella caduta essa non scompare, semplicemente la dimentichiamo, perdendo il contatto con le meravigliose e sacre qualità di cui siamo originariamente dotati. Per sopravvivere alla perdita dell’Amore e al terrore esistenziale che ne deriva, cerchiamo nella vita di tutti i giorni, la stessa che dovettero affrontare i nostri biblici progenitori, di emulare e riprodurre quelle meravigliose qualità di cui abbiamo immensa e inconsolabile nostalgia.

In questo tentativo, costruiamo un ego, un falso modo di essere fatto di meccanismi di difesa, che prevale e ci imprigiona, lasciando nell’ombra la nostra vera essenza, il nostro vero essere.

Possiamo allora diventare lussuriosi, pigri, arrabbiati, orgogliosi, vanitosi, invidiosi, avari, paurosi o golosi e, in ogni caso, lontani dal nostro vero sé e precipitati in una vita che non ci soddisfa.

Il lavoro di sviluppo spirituale consiste nel tornare a connetterci con le profondità spirituali del nostro essere, la nostra natura essenziale e le sue divine qualità: forza, pace, bene, amore, valore, identità, conoscenza, fede e gioia, che vivono e prosperano nella compassione, nella consapevolezza, nell’accettazione e nel perdono, così come Gesù, nella sua esperienza di essere divino che si incarna nell’esperienza umana, ci insegna.

Gesù assunse la natura umana come essa realmente è, anche con le sue tentazioni e debolezze, accettando di vivere tutte le sfaccettature della personalità umana pur senza le relative compulsioni: per questo può essere visto come un modello da tutti i tipi enneagrammatici nel loro viaggio verso la libertà, verso la riscoperta di quelle qualità dell’Essere che rappresentano, per ogni essere umano, l’antidoto alla sua sofferenza e al suo senso di mancanza.

Il vescovo Atanasio, Padre e Dottore della Chiesa del IV secolo, disse: “Dio divenne uomo in modo che l’uomo potesse diventare Dio“. Gesù venne come il Maestro della coscienza non duale, invitò le persone a questa trasformazione, insegnò con la sua vita, le sue parole e il suo esempio a raggiungere quello stadio di equanimità illuminata di cui il pianeta aveva bisogno.

L‘Enneagramma, nella sua antica tradizione filosofica e spirituale, rappresenta una mappa di grande saggezza che racconta nelle sue sacre leggi la storia dell’allontanamento dell’Uomo dall’Origine, ma anche ci guida nel percorso di conversione, verso un cambiamento consapevole della nostra coscienza.

L’enneagramma ci aiuta a liberarci dal nostro limitato concetto di noi stessi per condurci al nostro potenziale illimitato, in ognuno di quegli aspetti della vita che esploriamo; ci indirizza e ci porta a scoprire nuovi modelli, affinché possiamo ripartire da un luogo di presenza espansa e di consapevolezza verso la libera esplorazione di noi stessi, esseri umani e divini al tempo stesso, nell’infinito piano delle possibilità.

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Se ti interessa e apprezzi il nostro modo di proporre l’Enneagramma come strumento di osservazione di sé e di crescita interiore, dai uno sguardo alle nostre proposte per i cicli di laboratori base e avanzati che proseguiranno nel 2022.

Ogni laboratorio si compone di 4 incontri, di cui il primo sempre gratuito e ad accesso libero, ed è strutturato in modo da poter essere usufruito anche singolarmente.