Le conferenze in diretta di Roberto Pérez

Come vivere in una cultura malata

La terza conferenza del ciclo “9 Conferenze online di Roberto Perez” si terrà giovedì 11 gennaio 2024 e avrà come tema

Come vivere in una cultura malata

Una riflessione antropologica sull’apparenza dell’essere e l’iperattività. Le uniche vie di guarigione sono l’educazione e la spiritualità.

Basi solide e profonde

Possiamo purtroppo osservare che la crescita enorme della civilizzazione non va di pari passo a una crescita qualitativa della cultura. Spesso abbiamo l’imprudente abitudine di paragonare il presente alla passato, trovando a volte migliore l’uno a volte migliore l’altro.

Tuttavia è chiaro che l’avanzare della civilizzazione non ha implicato uno sviluppo culturale adeguato, per cui si è installata la credenza che avere di più sia sinonimo di essere migliori.

L’ossessione di possedere parte dall’atavica paura di perdere, che può riguardare vari temi della vita:

• Paura di perdere il lavoro e quella mia sicurezza materiale che ho faticato tanto a raggiungere;
• Paura di perdere la giovinezza, perché iniziano a comparire i capelli grigi o le prime rughe; 
• Paura di perdere la mia virilità, perché non mi sento forte come prima in alcuni aspetti della vita;
• Paura di perdere la mia maternità, che riguarda tante donne che hanno imparato ad essere madri e si sentono così identificate nel ruolo che, quando i ragazzi crescono, non sanno più cosa sono;
• Paura di perdere la faccia, il potere, la posizione sociale di fronte agli altri;
• Paura di perdere la vita.

Tutta la società moderna, di fronte alla paura di perdere, ci spinge ad AVERE sempre di più: avere più relazioni, più figli, più soldi, più forza nel proprio lavoro per non perderlo.

Avere o essere?

Aggrapparci a ciò che possediamo per paura di perderlo a volte ci fa “perdere” di vista ciò che è importante e installa dentro di noi la convinzione di valere per ciò che possediamo e non per ciò che siamo.

Quando crediamo di valere perché apparteniamo a un contesto sociale, possediamo beni che lo avvalorano e che sostengono il nostro potere sugli altri, finiamo per cadere nell’egocentrismo.

Diventiamo schiavi di noi stessi e dei nostri averi, perché ci stiamo guardando nello specchio degli occhi degli altri, di ciò che possediamo e del nostro presunto potere.

Una persona avvelenata da questi valori fittizi vive chiusa in se stessa e nel suo piccolo mondo, fatto di indifferenza, di ricerca di svago come tentativo di fuga e di monotona routine. La vita si spegne.

C’è la possibilità di cambiare?

Come possiamo cambiare questa realtà, come possiamo risanare una cultura malata?

Ogni esperienza può cambiare il nostro modo di agire, sentire e pensare, ma la direzione di questo cambiamento dipende da molti fattori:

• Quanta energia stiamo investendo nell’affermare noi stessi come persone?
• Qual è l’emozione di fondo che ci accompagna: paura, tristezza, rabbia o gioia? 
• Come interpretiamo ciò che accade e il comportamento degli altri?
• Sappiamo prendere in considerazione con apertura e sensibilità il punto di vista dell’altro?
• Cosa sappiamo estrarre dalle diverse esperienze che la vita ci propone?

Non basta crescere aumentando di misura ma è necessario dare direzione, coerenza e sostanza sia al processo che al risultato del processo.

È come coltivare un campo di grano gonfiato chimicamente: darà molto frutto che però sarà povero di sostanza.

Senza direzione, coerenza e sostanza, tutte le situazioni sono considerate problemi, diventano ostacoli alla crescita e generano frustrazione, noia e abbattimento.

Solo se la crescita esteriore sarà accompagnata da una consapevole crescita interiore ciò che è cresciuto in quantità sarà ricco, sano e utile a tutti e darà un senso alle domande: chi sono, perché sono qui, dove sto andando?

Direzione, coerenza, sostanza

La direzione è fondamentale è implica il riconoscimento del proprio ideale e della propria Missione nella vita.

La coerenza implica la convinzione di ciò in cui si crede, di ciò che si pensa e di ciò che si fa. Avere una convinzione profonda dà fondamento a se stessi e agli altri, perché creare, pensare e fare sono allineati.

Avere convinzione non significa essere rigidi ma essere centrati, sapere che si sta dando il meglio di sé, credere in se stessi e nel proprio valore attraverso un sano amor proprio.

La sostanza è infine la manifestazione nel mondo reale di una decisione ferma e della dedizione con cui si prosegue il cammino.

Le decisioni della vita sono tanto migliori quanto più c’è convinzione, perché la forza e la qualità di una decisione dipendono dalla convinzione personale.

La dedizione, infine, è l’impegno, l’energia che investiamo nel portare a termine una decisione a partire dalla coerenza tra il nostro agire, sentire e pensare.

Indifferenza e insoddisfazione

Se manca la coerenza tra questi tre aspetti di noi, ci areniamo in uno stato di indifferenza generale, sia per ciò che accade dentro di noi che per ciò che accade fuori, e non sappiamo più distinguere tra essenziale e accidentale.

Questo alla lunga crea uno stato di insoddisfazione permanente che trasforma tutte le situazioni in problemi di cui lamentarsi e sentirsi vittime.

Diventiamo insicuri e cerchiamo solo di evitare problemi, difficoltà e pericoli, non sentendoci protagonisti della nostra vita.

Indifferenza, insoddisfazione, vittimismo e insicurezza sono chiari sintomi di una generale incoerenza tra i nostri tre centri e di una scarsa capacità di accettazione incondizionata della vita, che nel corpo può generare problemi che hanno a che fare con lo stato di salute della nostra energia fisica.

Salute personale e salute della società

A tal proposito, Erich Fromm ha detto: “La malattia consiste essenzialmente nel volere ciò che non va bene per me”.

E quindi, la salute ha a che fare con la coerenza? E possiamo estendere il concetto dal singolo alla società?

Quando si risponde a partire dalla Coscienza, sorge un sentimento fondamentale che ha a che fare con la Presenza, la Pace e il Perdono; perché il linguaggio della Coscienza è quello dell’AMORE.

Invece, il linguaggio dell’Ego è quello della PAURA, del risentimento e del senso di colpa.

Ciò che veramente serve è un’educazione alla coerenza, alla presenza e all’Amore nel senso più elevato del termine.

Quando la persona diventa coerente, la sua mente, il suo cuore e il suo corpo sono allineati e può vivere naturalmente in gratitudine, gioia e generosità: Gratitudine nella mente, Gioia nel cuore e Generosità nell’azione.

La via dell’Essere e la via dell’Amore diventano i rimedi per qualsiasi malattia, personale e sociale, prescritti da quel medico interiore che tutti abbiamo, quella fonte d’amore che, come acqua viva, ci avvolge tutti.

Chi è Roberto Pérez

Roberto Pérez, argentino, ambasciatore della pace, teologo, filosofo e antropologo, è uno dei massimi esponenti mondiali dello studio e della divulgazione dell’Enneagramma come strumento per la conoscenza di sé e lo sviluppo della coscienza individuale e collettiva.
Si dedica dall’inizio degli anni ’90 alla ricerca antropologica attraverso lo studio dell’etica, delle culture e delle religioni comparate, nonché a ricerche sulla simbologia, i Tarocchi come strumento di evoluzione personale e spirituale, la psicologia del profondo e il contatto con il misticismo andino.
Tiene corsi e conferenze in tutta l’America Latina, in Europa e negli Stati Uniti.

Chi è Lorenza Bonazzoli

Lorenza Bonazzoli è counselor a indirizzo gestaltico e formatrice di Enneagramma con formazione nazionale e internazionale.

Ha completato il percorso formativo presso la Scuola di Roberto Pérez conseguendo l’abilitazione ad insegnare il metodo di Lettura dell’Enneagramma personale.

La collaborazione con Roberto la vede anche come traduttrice di seminari e conferenze, online e in presenza, per il pubblico italiano.

Modalità e costi

OFFERTA SPECIALE

Le attività di ROBERTO PÉREZ ITALIA comprendono anche un corso di formazione per apprendere il Metodo originale di Lettura dell’Enneagramma personale con Lorenza Bonazzoli, formatrice abilitata dalla scuola argentina di Roberto Pérez.